La scuola IIS Falcone-Righi di Corsico ha aderito all'associzione contro le mafie Libera, per maggiori informazioni clicca qui.


Libera - Associazioni, nomi e numeri contro le mafie è una rete di circa 1600 associazioni, gruppi, scuole e realtà, attiva sul territorio italiano dal 25 marzo 1995. Una coesione nata con la finalità di contrastare attivamente mafie e corruzione, promuovendo nel concreto tutta una serie di attività a sostegno della giustizia sociale e della tutela dei diritti delle persone e delle vittime.


Attualmente Libera è presente in Italia in modo capillare. Lungo tutto lo Stivale, infatti, sono stanziati 20 coordinamenti regionali e 82 provinciali, nonché 278 presidi locali. Ai quali si aggiungono 80 organizzazioni internazionali che hanno aderito al progetto e che sono attive in 35 Paesi.


I pilastri per eccellenza di questa associazione antimafia sono memoria ed impegno. Questa realtà, infatti, si pone l’obiettivo di mantenere costantemente vivo il ricordo delle vittime innocenti delle mafie, restando sempre coerente con i propri orientamenti pratici ed etici.


Pertanto, in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie (che si celebra il 21 marzo), ogni anno vengono letti i nomi delle persone uccise dalle organizzazioni criminali mafiose. Un lungo elenco che funge da evocativo strumento di memoria e che viene recitato ad alta voce in molti luoghi italiani ed esteri.



Fattiperbene



Il dossier Fattiperbene, a cura di Libera, costituisce la fotografia del riutilizzo sociale dei beni confiscati in Italia in occasione dei 25 anni dall'approvazione della legge n.109 del 7 marzo 1996. Dal 1982 fino ad oggi sono stati confiscati poco più di 36600 beni immobili ma poco meno della metà sono stati destinati. Dopo venticinque anni dall’approvazione della Legge 109/96 è possibile fare un bilancio dei beni confiscati e grazie ai rapporti annuali è possibile tracciare l'andamento storico delle confische. Inoltre consegnarli il più rapidamente possibile può giovare alla collettività grazie ai percorsi educativi e sociali che possono iniziare grazie ai beni confiscati.



RimanDati



Libera presenta “RimanDATI” il primo Report nazionale sullo stato della trasparenza dei beni confiscati nelle amministrazioni locali, promosso in collaborazione con il Gruppo Abele e il Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino, primo appuntamento di una serie di iniziative in occasione dell’anniversario dei venticinque anni dall’approvazione della Legge 109/96.


I comuni italiani “rimandati” sul livello di trasparenza della ‘filiera” della confisca dei beni mafiosi: su 1076 comuni monitorati destinatari di beni immobili confiscati 670 non pubblicano l’elenco sul loro sito internet. Ciò significa che ben il 62% dei comuni è totalmente inadempiente. E di questi, la maggior parte lo fa in maniera parziale e non pienamente rispondente alle indicazioni normative. Il primato negativo in termini assoluti spetta ai comuni del Sud Italia comprese le isole con ben 392 comuni che non pubblicano l'elenco, segue il Nord Italia con 213 comuni e il Centro con 65 comuni che non pubblicano dati.